La Community è il Marketing dei valori condivisi

Molti mi chiedono come far crescere il loro business o far decollare il loro personal brand senza sapere che in realtà la base delle loro attività sono le persone!
Senza clienti, un negozio chiude.
Senza amici, sei solo.
Game Over!
Gli amici sul web si chiamano membri.
Il gruppo di amici si chiama community.
Il luogo di incontro dove ci si scambia informazioni, si chiacchiera e ci si confronta può essere (ma non è detto sia la soluzione migliore) un gruppo Facebook.
Esistono delle regole ben precise dietro questo mondo. Regole, o meglio pilastri portanti, su cui si erge tutta la tua attività on-line!
Non puoi andare in giro per strada a chiedere alla persone di metterti il like sulla tua fan page, oppure usare Messenger per spammare il tuo assolutamnetemeraviglioso network marketing! Diventi invadente e molesto (anche se di epiteti ne userei altri!)
Allora come creo una community?
Sembra facile ma in realtà dietro questa fatidica parola c’è un lavoro non indifferente!
Esistono dei punti fondamentali necessari per creare una community che funzioni e che segua le tue attività con interesse:
PUNTO 1 – Innanzitutto devi sapere a cosa ti serve la community, di cosa vuoi parlare e a chi è rivolta, tenuto conto che chi sceglie di entrarvi, decide di farlo per interagire e appartenere a un gruppo:
A COSA MI SERVE?
Vuoi promuovere il tuo personal brand, un network marketing, un evento o gestire clienti? Bene crea una community!
DI COSA DEVO PARLARE?
Parla di argomenti che fanno parte del “TUO” sentire o che vuoi promuovere, ma soprattutto spazia su argomenti di interesse della community senza promuovere solo te stesso! Crea contenuti di VALORE!
A CHI MI RIVOLGO?
SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ad un target ben preciso di persone interessate e a ciò che promuovi, se aggiungi gente a caso come tua zia, il panettiere, la tua ex, ottieni massa alla quale non interessa un tubo di quello che fai! Milioni di membri fittizi, zero engagement! That’s it!
PUNTO 2 – Scegli un nome che funzioni.
Nel mondo del web si dice che tutto sia già stato pensato, scritto e fatto! Assolutamente falso. Sii originale nella scelta del nome, senza eccedere e senza perdere il focus della tua attività – se ti occupi di edilizia, non usare nomi che contengano quella parola o parti di essa ma usa sinonimi che rendano l’idea di ciò che fai.
PUNTO 3 – Scegli la piattaforma che “ti ispira” di più.
Tutti sono orientati su Facebook senza sapere che è possibile usare altre piattaforme molto valide per creare una community – Google Plus, WhatsApp, Telegram…potrebbero fare al caso tuo!
PUNTO 4 – Sii sincero e saldo nella mission! (Non raccontare sciocchezze o cambiare la mission in itinere).
Se crei una community cha parla di spiritualità, una volta che vedi i “risultati”, non modificare poi nome e contenuti per promuovere l’officina di tuo cugino!!! Questo è giocare sporco!
PUNTO 5- Gestisci la community con metodo
Ti è mai capitato di finire su un gruppo Facebook in cui ad esempio vegani ed onnivori si scannano e nessuno li ferma, finché non arriva la mano santa dell’amministratore e li banna tutti? Ecco! Non si fa!
a) Metti delle regole di comportamento – dette Netiquette – un po’ come il Galateo ma del Web!
b) Crea un piano editoriale ben preciso (se parli di arti marziali, non postare articoli di
gossip, di architettura o l’annuncio di vendita della tua vecchia Golf)
c)Se gestisci un gruppo scegli dei moderatori. Di solito la scelta ricade tra i membri più attivi e corretti! Questo sarà un processo automatico…segui il tuo sesto senso.
E dopo tutti questi punti, ricorda la regola aurea della tua community: UMANITÀ!
Fai sentire a casa i membri e ricorda che la community non è il tuo regno: non si banna a caso; non si trattano i membri in modo diseguale; non si postano solo contenuti che parlano di te e ricorda bene che i membri non sono tuoi followers!!!
Piuttosto ricordati di essere presente e di partecipare alle discussioni, dai spazio ai membri, parla con loro, chiedi loro pareri e suggerimenti, posta argomenti interessanti!
Insomma siamo umani che parlano con altri umani di attività umane!
