La semplicità del linguaggio human

Qualche giorno fa, mentre mi trovavo a correre per la città tra un appuntamento e un altro, mi sono imbattuta in un cartellone pubblicitario che recitava: vendita per liquidazione volontaria. Sicuramente si trattava di un’azienda del settore immobiliare che desiderava comunicare lo sgombero di un determinato locale, ma – mi sono chiesta – cosa significa “liquidazione volontaria”?
Immediatamente mi sono venute in mente numerose alternative, ma – dal momento che non appartengo a questo settore e non condivido con gli esperti il linguaggio tecnico – non ho ancora compreso appieno il messaggio che volessero trasmettere.
Questa breve esperienza mi ha portata a riflettere sull’efficacia del linguaggio utilizzato nel marketing (sia offline che online), domandomi quale sia il vero successo di una strategia di marketing: mostrare la propria competenza attraverso un linguaggio specifico o arrivare al cuore del potenziale consumatore?
Linguaggio del marketing, come dovrebbe essere vs come è
Il marketing è una disciplina molto complessa e dinamica per una serie lunghissima di ragioni, ma la più importante è che questo costituisce uno strumento che consente ai brand o alle aziende di parlare al consumatore. Del resto, la stretta relazione tra strategia di vendita e psicologia costituisce un proficuo filone di analisi che comincia dai primi studi del settore avvenuti negli anni ’50 e arriva ai recenti studi sul neuromarketing.
Da queste indagini e da molto altro è sempre emerso in maniera chiara come una caratteristica fondamentale del marketing tradizionale sia la capacità di parlare alle persone, ma è ancora così oggi?
La digitalizzazione della comunicazione ha portato ad uno spostamento dell’attenzione – e del budget – di molte aziende dal marketing offline (tradizionale) a quello online. Questo cambiamento di baricentro ha comportato un conseguente ripensamento complessivo delle strategie di marketing delle aziende in funzione della buyer personas (ossia l’utente ideale) di riferimento che è cambiata in maniera radicale soprattutto nelle abitudini di acquisto.
Non è un mistero che per ottenere risultati da una comunicazione digitale sia fondamentale non solo profilare il proprio utente-tipo, ma anche costruire intorno a lui l’intera strategia non solo online, ma anche sui canali Social Media: solo in questo modo sarà possibile intercettare il consumatore dove vuole, nel momento che vuole e nella piattaforma che utilizza maggiormente.
Idealmente, quindi, bisognerebbe che i brand impostassero la propria comunicazione – anche in termini di tone of voice – utilizzando un linguaggio vicino al proprio consumatore in modo da poter trasmettere in maniera piana e senza artifici retorici i propri valori e qualsiasi elemento che possa differenziarli positivamente dai competitor.
Invece, ad oggi prevale una strana dinamica per cui la necessità dei brand di qualificarsi e acquisire credibilità agli occhi dei consumatori prevale sull’efficacia comunicativa. Usualmente gli strumenti utilizzati in queste circostanze sono termini tecnici, linguaggio specialistico e tone of voice “corporate” anche nei canali dove non è richiesto. L’effetto di questa non-strategia è opposto a quanto auspicato: l’utente, non condividendo il linguaggio specialistico, non riesce a comprendere appieno la vision della azienda rimanendo disorientato e, spesso, rivolendo altrove la propria attenzione.
Perché usare un linguaggio semplice per comunicare
Per evitare di perdere potenziali clienti bisogna utilizzare un linguaggio semplice per comunicare, eliminando orpelli retorici e frasi troppo lunghe. Infatti, semplicità non è sinonimo di facilità: a differenza di quanto si possa pensare, realizzare una comunicazione diretta è forse più difficile di quanto si potrebbe fare con quella corporate, ma permette di ottenere risultati insperati.
In particolare, i vantaggi di realizzare una strategia comunicativa con un linguaggio semplice consente sono:
Storytelling efficace: usando termini semplici e comprensibili a chiunque, è possibile attuare una strategia di storytelling che sia autentica. Trasmettere i valori aziendali così come sono vissuti all’interno del team, senza sovrastrutture, consente di arrivare diretti al cuore del consumatore che ne apprezzerà la semplicità formale e la profondità di contenuti;
Favorisce l’immedesimazione dell’utente: questo processo è alla base della comunicazione in quanto consente al brand di entrare in empatia con il proprio consumatore. Parole semplici, domande retoriche comprensibili in maniera immediata e creazione di situazioni nelle quali la propria buyer personas può ritrovarsi facilmente sono gli ingredienti del successo comunicativo online;
Comunicazione Human: uno degli elementi più importanti per le aziende che desiderano instaurare un rapporto paritetico con il proprio consumatore è la comunicazione Human to Human. Dimenticate la divisione canonica tra B2B e B2C e sostituitela con una H2H. Parlare al proprio interlocutore online in maniera empatica e diretta consente di eliminare quell’aura di intoccabilità che molte aziende hanno e di arrivare, concretamente, al proprio utente.
Aumenta le probabilità di guadagno: come diretta conseguenza dell’utilizzo di una comunicazione umana che faccia percepire al lettore online che non è in atto una comunicazione azienda-consumatore, ma una tra persone, c’è l’aumento delle probabilità che proprio quell’utente acquisti dal tuo sito internet.
I consumatori non devono essere visti dal brand come strumenti per aumentare il proprio fatturato annuo, ma come persone prima di tutto alle quali bisogna parlare in maniera diretta ed empatica, fornendo loro gli strumenti per conoscere prima e scegliere dopo i prodotti della tua azienda. La comunicazione human, empatica è quindi uno strumento potentissimo anche per acquisire credibilità agli occhi di chi potrebbe sceglierti in mezzo a numerosi competitor.
