Lo Storytelling applicato alla Community

Che strana macchina è l’uomo. Gli metti dentro lettere dell’alfabeto, formule matematiche, leggi, e doveri ed escono favole, risate e sogni.
(Fabrizio Caramagna)
“C’era una volta…”
Le favole che ci raccontavano da bambini iniziavano quasi sempre così e contenevano una morale o un messaggio da imparare, e, nonostante siano passati molti anni, quel messaggio è rimasto chiaro in noi.
Si dice che la favola che maggiormente ci ha colpiti e che resta impressa in noi, sia il modo in cui noi percepiamo la vita. Questo lo trovo molto affascinante.
Personalmente ho sempre amato Mary Poppins, in cui si crede che lei sia la protagonista, ma in realtà il messaggio (la morale) che arriva è quello di Mr. Banks, austero e impostato padre di famiglia, che alla fine ritrova se stesso, l’amore per la vita e per i suoi figli.
Ritrova se stesso facendo ciò che lo fa stare bene! Ma questo è un altro discorso.
Se analizziamo una storia, possiamo pensare che la capacità narrativa sia sufficiente per veicolare un messaggio in maniera forte, chiara e in grado di sedimentarsi in noi, ma non è proprio così. Il messaggio giunge attraverso le parole capaci di creare immagini mentali che a loro volta sono in grado di suscitare emozioni. Questa è l’alchimia di una storia di successo!
Nell’era di internet, il principio di raccontare una storia per raccontare se stessi, sia che si tratti di una persona, sia che si tratti di un’azienda, creando pubblico, veicolando un messaggio per persuadere le persone a compiere un’azione specifica, è definito storytelling.
Gli strumenti dello storytelling sono, oltre alla narrazione, scritta o verbale, anche le immagini. Sappiamo per certo che le immagini sono in grado di coinvolgere maggiormente le persone alle quali ci rivolgiamo. Se poi, le immagini sono dinamiche, il coinvolgimento è decisamente maggiore.
Come dice Andrea Fontana, maggior esperto in Italia di storytelling: “Fare storytelling significa creare rappresentazioni testuali, visive, percettive, scegliendo gli strumenti giusti con cui porgere al pubblico giusto un racconto che a quel punto diventa la tua rappresentazione specifica.”
Le grandi aziende oggi usano lo storytelling per fidelizzare i clienti, sia impiegando la tecnica narrativa online che offline, tramite la pubblicità. Maggiore sarà il loro coinvolgimento sensoriale, maggiore sarà il loro engagement. Easy!
Solitamente lo storytelling viene utilizzato nel marketing per scopi diversi:
-scopi commerciali (per vendere un prodotto);
-scopi politici (per ottenere maggiori voti e fiducia);
-scopi di marketing (per catturare l’attenzione di un pubblico);
-personal branding (per “vendere” le proprie competenze, rivolgendosi ad una specifica nicchia di mercato.
Ma quali sono i punti fondamentali dello storyteller perfetto? Potremmo riassumere il tutto con una sola parola: AUTENTICO!
Nulla di più perfetti sono la genuinità espressiva e la veridicità dei fatti a far avvicinare il pubblico. Il pubblico vuole essere coinvolto, ritrovando se stesso, sia nei pregi che nei difetti, in ciò che gli viene raccontato. Il messaggio così, facendo breccia nell’emotività delle persone, arriverà più sentito e risuonerà maggiormente.
“Da bambina credevo non tanto alle favole, ma a chi me le leggeva. Tuttora è così.”
Lo storyteller perfetto poi dovrà applicare alcune tecniche narrative che possano coinvolgere maggiormente le persone che lo seguono:
Dovrà essere persuasivo e convincente;
Dovrà suscitare emozioni nel suo pubblico ed essere empatico;
Far venire voglia di condividere la storia – questo è fondamentale se si usa lo storytelling sui Social;
Dovrà scrivere in modo da farsi ricordare;
Dovrà creare relazioni forti e stabili tra se ed il pubblico, coinvolgendolo con onestà ed autenticità.
Tutto ciò sopra esposto può essere applicato sui Social per creare una community, costruita intorno ad un brand aziendale o ad un personal brand, che possa o meno avere successo.
Dopotutto non dimentichiamo che i Social non sono canali di comunicazione tradizionale ma sono canali di conversazione dinamica, dove i membri della community interagiscono tra loro e con lo storyteller.
Ma attenzione! C’è ancora un ultimo punto fondamentale da seguire!
Come dice Helga Ogliari, esperta italiana di storytelling: “é importante capire se il proprio stile narrativo è adatto a quello del potenziale cliente…” e della community.
COME APPLICARE LO STORYTELLING A UNA COMMUNITY SU FACEBOOK?
Partendo dagli Insight, attraverso i quali si possono tradurre le informazioni (gli interessi) che ci pervengono attraverso la marea di click e di commenti dei nostri utenti. Da qui, avendo ben chiara la nostra Audience, possiamo declinare i contenuti al fine di raccontare la nostra Brand Story a pubblici diversi ma ai quali trasferire lo stesso contenuto.
Prova a pensare di dover raccontare il tuo primo giorno di lavoro. I fatti sono sempre gli stessi da ogni prospettiva in cui li guardi, ma la narrazione può variare moltissimo a seconda di come la racconti. A tua madre dirai delle cose, al tuo migliore amico altre ancora.
In pratica cambia la versione ma i fatti rimangono immutati!
Per concludere possiamo dire che essere autentici, usando strumenti narrativi persuasivi con un linguaggio “giusto” per il pubblico al quale ci rivolgiamo, è la chiave del nostro successo.
E ricorda: “le persone non comprano un prodotto, comprano la percezione che loro hanno nei confronti di quel prodotto”.
Le emozioni prima di tutto!
