Mappe di calore
Il sito web è un elemento fondamentale per ogni azienda e, soprattutto nell’era del digitale, è fondamentale ottimizzarlo per massimizzarne le performance.
Fortunatamente i tool e i metodi a nostra disposizione per migliorarlo sono diversi, da quelli per i principianti a quelli rivolti ai più esperti. Uno degli strumenti più diffusi è quello delle Heat Map, note anche come mappe di calore. Andiamo a vedere cosa sono di preciso e come possono essere utili per migliorare le performance dei siti web.
Che cosa sono le mappe di calore
Le mappe di calore sono una rappresentazione visiva delle zone che interessano maggiormente un utente all’interno della pagina web. Infatti, le diverse parti del sito assumeranno differenti sfumature a seconda del livello di attività, creando così delle vere e proprie macchie. I colori caldi indicano zone in cui c’è stato un elevato livello di attività, mentre quelli freddi indicano i punti in cui l’attività è stata minore.
Ci sono quattro tipi diversi di mappe di calore:
le Hover Map, che rilevano i movimenti del Mouse sulla pagina
le Click Map, che rilevano i click del Mouse
le Scroll Map, che rilevano gli scroll effettuati nella pagina
le Tap Map, che rilevano le zone più “cliccate” sui dispositivi mobile come smartphone e tablet.
Ciascun tipo di mappa è in grado di fornire differenti tipi di indicazioni su un diverso aspetto del reale comportamento degli utenti sul nostro sito.
Nonostante siano state ideate diverso tempo fa, l’utilizzo di questo strumento si è diffuso solamente negli ultimi anni, quando è stata riconosciuta l’importanza della user experience dei siti web. Proprio in merito a questo stanno diventando sempre più rilevanti le Tap Map, dal momento che sui dispositivi mobile l’esperienza utente è un aspetto piuttosto critico.
Ora che abbiamo visto cosa sono le mappe di calore, cerchiamo di capire a cosa servono e come possono esserci utili nel concreto.
Mappe di calore, a cosa servono
L’obiettivo delle mappe di calore è quello di aiutarci a ottimizzare il sito in base al comportamento degli utenti. Infatti, ogni mappa ci fornisce preziose indicazioni in base a cui è possibile migliorare aspetti specifici di ogni pagina web.
Prendiamo per esempio le Hover Map, cioè le mappe che rilevano i movimenti del Mouse: le zone in cui il puntatore è più presente indicano presumibilmente quelle in cui l’utente è più propenso a cliccare. Per migliorare le performance del sito, quindi, si potrebbero inserire in quei punti dei tasti cliccabili – il pulsante “acquista”, per esempio.
Le Click Map, invece, possono aiutarci a capire quanto è efficace una certa call to action: se questa viene cliccata poco, significa che bisogna cambiare qualcosa. Dopo aver fatto la modifica, la nuova mappa di calore ci indicherà se e quanto questa è stata efficace.
Le Scroll Map sono molto utili per capire dove posizionare i contenuti nel sito: se un utente esegue pochi scroll con la rotellina del Mouse, significa che è più conveniente concentrarli in alto, o che bisogna crearne alcuni che lo invoglino a scorrere di più la pagina.
Le Tap Map, infine, sono fondamentali per capire se e quanto una pagina web è efficace sui dispositivi mobili. La maggior parte delle ricerche viene effettuata da smartphone, e creare dei siti che possano garantire un’esperienza soddisfacente anche sugli schermi di questi device è di vitale importanza.
Ovviamente per prendere decisioni migliori conviene unire i dati di tutti i tipi di mappa di calore e integrarli con quelli di altri tool. Guardandoli tutti insieme, infatti, possiamo farci un’idea complessivamente migliore del comportamento degli utenti e capire con più facilità se e quali modifiche apportare alle pagine web.
Insomma, le mappe di calore sono uno strumento molto utile per capire come ottimizzare una pagina web a seconda dei nostri scopi e poter, di conseguenza, strutturare una strategia multicanale che si basi sui dati da esse prodotte.