Strategia di human marketing.

Comunicare in maniera corretta i valori aziendali di un brand e la mission che l’azienda si prefigge di divulgare è un aspetto fondamentale che – soprattutto oggi giorno – imprese e liberi professionisti devono considerare. Se infatti, più del 70 % delle aziende ancora non dispone di una strategia di marketing online, altrettante non sono soddisfatte delle performance che questa ottiene.

Se la tua strategia di marketing non converte, forse hai sbagliato target di riferimento o compi degli errori nel modo di comunicare con la tua buyer persona. Nella mia carriera di consulente, mi è capitato spesso di fronteggiare situazioni del genere e, quasi sempre, la soluzione è stata: ascoltare il mio target e parlargli come vorresti essere ascoltato.

Strategia di human marketing.

A differenza di quanto si possa pensare, la canonica divisione (quasi salomonica) tra comunicazione Business to Business (B2B) vs Comunicazione Business to Consumer (B2C) non è più così valida ed attuale: oggi è più corretto utilizzare un paradigma comunicativo Human To Human. Del resto, a sovvertire la classica contrapposizione hanno contribuito non solo la diffusione della connessione ad Internet, ma anche il conseguente aumento delle persone che – ogni giorno – si connette al web. Di pari passo sono mutate anche le aspettative dei consumatori nei confronti dei brand: se prima si “accontentavano” di poter chiamare il servizio di assistenza telefonicamente, oggi desiderano (a volte pretendono) un contatto non solo tramite e-mail, ma anche attraverso Facebook, Instagram o gli altri canali di comunicazione che il brand ha attivato.

Sicuramente la tecnologia ha permesso alle aziende di ampliare i touchpoint tra sé e il proprio potenziale consumatore, ma ha anche – troppo spesso – stereotipato il paradigma comunicativo che, in alcuni casi, si era ridotto a B2B o B2C.

Quello che può davvero fare la differenza non solo sul mercato in senso assoluto, ma anche nei confronti di un competitor è la forza di un brand di “metterci la faccia” e di parlare da persona a persona: ecco la vera essenza di una strategia di human marketing, ossia un insieme di accorgimenti strategici che pongono al centro non tanto il prodotto quanto il destinatario stesso della comunicazione.

In questo aspetto, del resto, si coglie la grande differenza tra il marketing tradizionale e il marketing digitale: se, infatti, il primo faceva leva (anche emozionale) sul prodotto che veniva venduto, oggi, invece, si desidera valorizzare e portare in prima linea le persone che hanno reso possibile la realizzazione di un determinato oggetto o servizio.

Esperienza, la parola chiave di una strategia human marketing

Per capire quale sia il tema intorno al quale non solo si può costruire una strategia di human marketing, ma anche la comunicazione di un brand basta pensare a quello che contraddistingue un brand da un altro: l’esperienza.

Questa parola racchiude al proprio interno un insieme variegato di significati, ugualmente validi, tra cui:

Esperienza del consumatore online: si tratta del terreno di battaglia sul quale si battono gli e-commerce e, in generale, tutti quei business online. La grande difficoltà di rendere un’esperienza del consumatore online piacevole e soprattutto che lo fidelizzi, è di replicare scenari e abitudini offline, anche sullo schermo dello smartphone. Quale strumento migliore se non un tocco human nei testi e nel tono comunicazionale?

Esperienza del team: un aspetto da non sottovalutare è anche l’esperienza del team che lavora ad un determinato brand o progetto. Infatti, è opportuno sottolineare, come – in un’ottima di umanizzazione del brand – debbano essere proprio i singoli elementi che hanno dato vita al successo di un’azienda a dover comunicare e farsi conoscere dai consumatori. Infatti, dare un volto alle persone che “fanno la fortuna” di un determinato business non solo aiuta a fidelizzare il cliente, ma contribuisce alla realizzazione di uno human storytelling.

Essere human, ma digitali

Troppo spesso si è soliti mettere in contrapposizione le caratteristiche umane di ciascuno di noi con la digitalizzazione e i cambiamenti che questa ha portato (e poterà nelle nostre vite).

Digital e Human non sono due concetti che si escludono a vicenda, ma – al contrario – è fondamentale che lavorino insieme, in proficua sinergia tra loro affinché il tuo brand possa arrivare dritto al cuore dei propri consumatori. A conferma di questo, basti pensare che il destinatario finale dei tuoi articoli online, dei post su Facebook (o su altre piattaforme Social Media adatte al tuo business) non sono gli algoritmi, ma le persone.

Per questo, è opportuno ricordare che prima di essere un brand che parla ad un utente, si è un amministratore delegato, un responsabile marketing, piuttosto che un manager che si rivolge al proprio consumatore. Mostrare il lato umano di un progetto fa parte di una cultura aziendale human, volta ad instaurare un rapporto quasi personale con il consumatore/utente (anche e soprattutto nei casi delle multinazionali): questo, percependo la comunicazione “calda” e personalizzata sulle sue necessità e sentendosi capito, non solo sceglierà il tuo brand, ma lo preferirà ad altri.

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