TROLL, HATERS, Co. – TRA LEGGENDA E WEB

“Non è vero” – disse il Troll nel gruppo Facebook – Tutta la storia dei Social – “Mark Zuckerberg non è mai esisto! E’ un invenzione del sistema mediatico…” arricchendo le sue affermazioni con epiteti, frasi sconnesse e decisamente colorite, che eviterò di citare in questa sede!
Il mondo dei social è pieno di soggetti pittoreschi che amano lo scontro, tentando di demolire gli altri, spesso esprimendosi senza cognizione di causa e con un vocabolario da Bronx!
Questi sgradevoli personaggi sono volti a deteriorare la serenità della Community, soggetti che si nascondono nell’anonimato che hanno la forza di contaminare e addirittura distruggere l’immagine di persone e gruppi. Diamo un nome a tali “mostri” virtuali, ecco a voi i Trolls e gli Haters. Vediamone le differenze comportamentali, le strategie di difesa e il modo più efficace per liberarsene.
I Trolls sono soggetti perturbanti, personaggi con una falsa identità il quale scopo è la volontaria distruzione della serenità di una discussione in un gruppo. Agiscono utilizzando un linguaggio e atteggiamenti volgari volti a offendere, sminuire e andare contro quella che è la logica della discussione. S’insinuano nei discorsi con frasi insensate, ottuse, grevi e offensive con la finalità di infastidire e mandare tutto a monte.
I Trolls, dunque, mirano a insozzare e infastidire pesantemente i membri dei gruppi con l’obiettivo di ridicolizzare e imbruttire il lavoro altrui, soffocano lo scambio d’idee bloccando il fluire del dialogo spesso con stupidità e palese ironia che comprendono solo loro.
Non sono violenti ma semplicemente insopportabili a differenza della seconda categoria di disturbatori: gli Haters.
Gli “Odianti” sono specialisti dell’odio, coloro i quali dietro lo schermo riescono a demolire personaggi pubblici ma anche comuni membri di una Community.
S’infiltrano nelle discussioni, nelle pagine accanendosi contro la vittima scelta. La loro aggressività prende di mira per lo più le donne (spesso di bell’aspetto ma non solo), le persone affette da handicap, gli omosessuali e tutti coloro che sono ritenuti “diversi” . Gli insulti sono denigranti e carichi di una cattiveria disgustosa; la malvagità di cui sono portatori infierisce e demolisce la vittima causandole gravi danni alla persona, che non è virtuale ma reale.
Esperti affermano che si tratta di una tipologia di persone altamente invidiose, insofferenti e cariche di odio per il prossimo e per il mondo. Usano il web per scaricare la loro frustrazione e i loro fallimenti a scapito degli altri.
Gli Haters a differenza dei Trolls, non sono disturbatori ma demolitori del web.
“Molte si buttano sui social senza sapere che è un mare di squali. Non capiscono che chiunque può vedere le tue foto e poi scrivere di te qualsiasi cosa. Chi non c’è passato, non sa quanto sia facile leggere falsità scritte e postate da persone che non ti conoscono. Offese che possono esercitare un devastante potere su di te, e farti molto male. Mi sono messa nei panni di altre donne, anche di quelle che non ce la fanno a resistere all’ondata di fango e pensano di farla finita. È successo, lo sappiamo, purtroppo è successo anche questo” Ha detto Melissa Satta, una delle showgirl più colpite da violenze mediatiche degli ultimi tempi.
Ma come difendersi da questi attacchi?
Per entrambe le categorie la strategia di difesa è la medesima: TOTALE indifferenza.
“Never feed the Trolls” : “mai nutrire i Trolls” dice un detto, dunque evitare di replicare con il medesimo linguaggio infimo nel caso dei Trolls e con invettive cariche di odio nel caso degli Haters, lo scopo principale è provocare, scompigliare e distruggere la vittima o il gruppo. Non appena scoperta la “creatura” fastidiosa è necessario evitare ogni forma di replica e interazione, se non godranno dell’ attenzione tanto bramata, volgeranno il loro interesse distruttivo da un altra parte.
